Musicvoice | Un dovuto omaggio alla dea polifonia

Di Andrea Bedetti

«Oggi come oggi, in quest’epoca che mira solo all’immediato, al tutto-e-subito, all’informazione spicciola, quando va bene, al mordi e fuggi in ambito culturale, proporre una registrazione discografica come ha fatto il giovane pianista castiglionese Paolo Rinaldi, dedicata alla grande arte della polifonia, significa avere un grande coraggio e soprattutto una lucidità intellettuale che mira a sfidare le convenzioni attuali, perfino nel campo della musica classica, in cui si cerca di guadagnarsi la pagnotta con altri strumenti e con altri sistemi, a volte a dire il vero assai discutibili». 

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